giovedì 9 febbraio 2012

Salviamo i Ciclisti

Negli ultimi anni, molti comuni italiani hanno avanzato proposte, realizzato progetti e opere di pedonalizzazione delle città, per combattere gli elevati tassi di inquinamento registrati, incentivando l'utilizzo di mezzi alternativi ed ecologici, ma anche e soprattutto la sana e pratica bicicletta.
Ma la vita del "cittadino ciclista" non è sempre facile, pratica e sicura. Anzi. Come dimostra la campagna "Cities fit for cycling", creata dal quotidiano inglese Times, sono numerosi gli incidenti che possono anche arrivare a provocare la morte dei ciclisti coinvolti.




Un'iniziativa inglese, ma che rispecchia una realtà anche italiana e non solo.
I dati parlano chiaro, come si legge su un articolo di Repubblica.it : in Inghilterra, negli ultimi 10 anni, sono rimasti uccisi 1.257 ciclisti; in Italia, 2.556.
Infatti, la petizione ha ottenuto molte adesioni, è stata condivisa dai media inglesi, sui social network (Facebook; #salvaiciclisti e #cyclesafe sono gli hashtag di Twitter) e anche da numerosi blog e siti italiani.
L'obiettivo è far arrivare la voce alle orecchie dei governi e delle autorità, affinché vengano prese misure di sicurezza per arginare questi dati allarmanti. Il manifesto proposto dal Times ne prevede già ben 8:


1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la scolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.

2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.

3. Dovrà essere condotto un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays

8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.


Tra queste otto proposte, non tutte forse sono adeguate e realizzabili allo stesso modo in realtà differenti come quella inglese e quella italiana. Ma la situazione è molto grave in entrambi i paesi e necessita di essere risolta il più presto possibile, con ogni mezzo a disposizione. Diffondere e far conoscere la campagna "Cities fit for cycling" può essere un primo passo.

il collegamento alla petizione : http://networkedblogs.com/tJWAT

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